“Che
cos’è che ha trasformato i
proletari e i sottoproletari
italiani, sostanzialmente,
in piccolo borghesi,
divorati, per di più,
dall’ansia economica di
esserlo? Che cos’è che ha
trasformato le masse dei
giovani in masse di
criminaloidi? L’ho detto e
ripetuto ormai decine di
volte: una seconda
rivoluzione industriale che
in realtà in Italia è la
prima; il consumismo che ha
distrutto cinicamente un
mondo reale, trasformandolo
in una totale irrealtà, dove
non c’è più scelta possibile
tra male e bene. Donde
l’ambiguità che caratterizza
i criminali e la loro
ferocia, prodotta
dall’assoluta mancanza di
ogni tradizionale conflitto
interiore. Non c’è stata in
loro scelta tra male e bene,
ma una scelta tuttavia c’è
stata; la scelta dell’impietrimento,
della mancanza di ogni
pietà”.