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Si dimette il direttore della Cia Petraeus
Lettera a Obama: "Ho tradito mia moglie"

 

 

A poche ore dalla rielezione del presidente, primo grosso guaio per l'Amministrazione: l'ex generale, che ha guidato la guerra in Afghanistan e poi è passato a dirigere l'intelligence, ha appena rassegnato le dimissioni. Nella lettera di dimissioni, accettate da Obama, la confessione: "Un comportamento inaccettabile". L'amante sarebbe la sua biografa

Si dimette il direttore della Cia Petraeus Lettera a Obama: "Ho tradito mia moglie"

 

David Petraeus e Paula Broadwell

 

NEW YORK - Un'amante per il capo della Cia, uno scandalo per Barack Obama appena rieletto, la fine più ingloriosa per il generalissimo David Petraeus, l'uomo della vittoria in Iraq e della fine della guerra in Afghanistan. E' più di un terremoto quello che sconvolge l'America. Lascia il capo degli 007, lascia il comandante dell'armata antiterrorismo a solo un anno dalla morte di Osama Bin Laden, a un mese dal ritorno tragico di Al Qaeda nel Medio Oriente, con l'assalto killer di Bengasi che ha provocato la morte dell'ambiasciatore Chris Stevens e una polemica sulla sicurezza che ha rischiato di bruciare il ritorno alla Casa Bianca di Barack.

"Ho presentato le mie dimissioni al presidente ieri, giovedì, e sono state accettate. Il mio comportamento è stato inaccettabile, un leader non può permetterselo". Finisce così la carriera brillante del generalissimo che proprio il caso e il caos di Bengasi stava rischiando di compromettere: quanto basta dunque per dare fiato a dietrologie di ogni tipo. A prendere il suo posto dovrebbe essere ora Mike Morrell, il suo vice, uomo di lungo corso nell'agenzia di Langley, l'uomo che conosce i segreti degli ultimi vent'anni d'America: era Morrell in viaggio col presidente George W. Bush quel maledetto 11 settembre del 2011, c'era Morrell nella Situation Room di Barack Obama quando fu catturato e ucciso Bin Laden quel benedetto 1 maggio 2011.

"Dopo essere stato sposato per più di 37 anni, ho mostrato così poco giudizio lanciandomi in una storia extraconiugale. E' un comportamento inaccettabile sia come marito sia come capo di un'organizzazione come la nostra" si legge nella lettera di dimissioni di Petraeus". E dopo i ringraziamenti di rito la conclusione amarissima: "Teddy Roosevelt una voltà osservò che il dono più grande della vita è lavorare duro e fare un lavoro che valga la fatica che si fa. Non smetterò mai di rimpiangere le circostanze che hanno messo fine al mio lavoro".

Secondo la rivista "Slate", l'amante di Petraeus sarebbe Paula Broadwell, la sua biografa, autrice del volume "All inn: the education of general David Petraeus".

Obama ha subito ringraziato in un comunicato il generale per il suo "straordinario servizio" alla nazione. Il generale a quattro stelle era sposato con la figlia di un altro generalissimo, Holly Knowlton, figlia appunto di quel William Knowlton che fu comandante della prestigiosissima West Point. Una vita nell'arma (nell'esercito milita anche l'unico figlio della coppia) che dopo le campagne in Iraq e in Afghanistan, condotte all'insegna di quella dottrina della "controinsurgenza" di cui il generale è stato un teorico e un attuatore, aveva poi aperto a Petraeus le porte della Cia nel balletto di poltrone che aveva portato l'ex capo dell'agenzia, Leon Panetta, al Pentagono lasciato vuoto da Bob Gates.

La bomba scoppiata adesso all'indomani del caso Bengasi, e mentre la Cia è ovviamente impegnata anche sul fronte caldissimo dell'Iran che vuole il nucleare, aggiunge ulteriore caos nell'amministrazione Obama che già si stava preparando al ricambio agli Esteri di Hillary Clinton. Per Barack appena rieletto le grane non finiscono mai.

E in margine al caso Petraeus, un caso simile scoppia nell'azienda militare Lockheed: il futuro ad Christopher Kubasik si è dimesso per aver "violato il codice etico della società " con una relazione personale con una subordinata. Al suo posto arriverà una donna, Marillyn Hewson, attuale vicepresidente per i sistemi elettronici.

da Repubblica.it

 

 

ndr. Questo signore ha sulla coscienza 100/200 mila morti civili in Afghanistan e si preoccupa di una relazione extraconiugale. L'articolo di Repubblica si fa 'sfuggire' il nocciolo della notizia.

 Se non per qualche vecchio ideale di pace che ci potessimo trovare sul fondo di una tasca, almeno sul pragmatico nostro culo non avremmo motivo di entusiasmarci per chiunque vinca là stanotte...ma forse ci troviamo a tifare Obama perchè abbiamo a cuore i suoi hamburger in maniche di camicia che ci ricordano il nostro Bersani in trattoria oppure che non venga abolita per gli americani quel mezzo aborto di riforma sanitaria che è riuscito a fare. Siamo insomma i soliti sentimentali...che riescono a dividere in falchi e colombe anche i barracuda. Del resto, la filosofia del menopeggio ce l'abbiamo nel sangue da secoli. A forza di abbattere ogni ideale come cosa obsoleta che non trova posto nel mondo "moderno", ci troviamo a tifare, per oscure ragioni per lo più empatiche, una persona che ha pubblicamente dichiarato che gli sforzi della sua amministrazione sono volti al benessere degli americani, senza badare ai costi in termini di trasparenza dei servizi di intelligence e rispetto delle libertà individuali, che alla fine sono nulla al confronto del benessere economico collettivo (loro). Un discorso esattamente contrario a quello che fece Kennedy e per il quale probabilmente fu ucciso a fucilate....e cioè che una nazione è una grande nazione solo se può essere di esempio di libertà e democrazia per tutti. In definitiva consiglierei un po' di sano distacco alla francese...che a noi e al mondo che vinca Obama o quell'altro sposta ben poco. [Hannibal]

 

 

 



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