articolo suggerito da
Gei Francesca
Monti,
zelante, tradisce (pure, ndr) i
contadini di Calabria e Basilicata
Ormai è una crociata. Il
Governo fa il bis contro
l’agricoltura a chilometri zero.
Autore
Lino Bottaro da
/www.stampalibera.com
Stampa
articolo
La notizia è di fine settembre e ne
abbiamo già parlato. Forse però è il
caso di soppesarla meglio per la
gravità del comportamento anti
italiano del Presidente del
Consiglio. Questa azione di
distruzione della nostra filiera
locale del cibo lo colloca
inequivocabilmente fra i servi delle
multinazionali, costantemente
all’attacco di quel che resta della
nostra indipendenza alimentare.
Ormai
sembra proprio una crociata. I
prodotti agricoli “a chilometri
zero” sono ecologici ed economici,
ma contro di essi il Governo di
Mario Monti si è prodotto in un
clamoroso bis.
Dopo quella della Regione Calabria,
il Governo ha deferito alla Corte
Costituzionale anche la legge con
cui la Regione Basilicata ha
promosso la valorizzazione dei
prodotti agricoli locali.
Il motivo, come recita il comunicato
uscito da Palazzo Chigi al termine
del Consiglio dei Ministri svoltosi
il 5 settembre, è che “varie
disposizioni, volte a favorire la
commercializzazione dei prodotti
regionali, sono suscettibili, per un
verso, di ostacolare gli scambi
intracomunitari, ponendosi in
contrasto con le disposizioni del
TFUE (Trattato di funzionamento
dell’Unione Europea, altrimenti
detto Trattato di Lisbona, ndr), e,
per altro verso, di falsare la
concorrenza, risultando
discriminatorie nel privilegiare
alcuni prodotti solo in base alla
loro provenienza territoriale”. Il
neretto è mio.
Ora non resta che attendere il
proseguimento della crociata
governativa contro le numerose
iniziative ecologiche ed economiche
per favorire l’agricoltura “a
chilometri zero”, che fa bene alla
Terra (i viaggi del cibo inquinano),
ai contadini e ai consumatori: se si
tolgono di mezzo i trasporti e gli
intermediari i contadini guadagnano
un po’ di più e i consumatori
spendono un po’ di meno.
L’aglio cinese costerà anche meno di
quello italiano: ma chissà in quali
condizioni lavorano i contadini che
lo producono, dato che solo un costo
del lavoro straordinariamente basso
può giustificare la spesa necessaria
per portarlo fin qui.
Evidentemente però ai Professori
presentemente governanti piace
l’idea che il costo del lavoro in
agricoltura (e non solo…) raggiunga
livelli cinesi, senza vantaggi per i
produttori e i consumatori ma solo
per gli intermediari.
Così, in nome della libera
concorrenza, adesso il Governo
dovrebbe prendersela con i Comuni
che valorizzano i cibi “a chilometri
zero” nelle mense scolastiche e che
organizzano corsie preferenziali per
i mercati dei contadini. A
proposito: in fondo pubblico il link
alla mappa dei luoghi in cui è
(ancora) possibile acquistare dai
produttori.
Dovrebbe prendersela con l’intera
rete “Campagna amica” della
Coldiretti che si propone di
realizzare una filiera agricola
italiana e di spazzare via la rete
degli intermediari: ohibò!
Soprattutto, il Governo non potrà
non pensare alle altre leggi
regionali già in vigore per favorire
l’agricoltura “a chilometri zero”:
esistono da anni, a quanto mi
risulta, in Lazio, Marche, Molise,
Puglia, Sardegna, Trentino Alto
Adige, Veneto, Abruzzo.
Tutto da rottamare: secondo i
Professori solo il libero mercato
globale sciolto da lacci e lacciuoli
condurrà il mondo verso le
leopardiane magnifiche sorti, e
progressive. E come no!, ce ne siamo
accorti in questi anni…
Il Mercato in realtà è stupido. Il
Mercato non sa che è urgente creare
una filiera alimentare corta perchè
il picco del petrolio renderà sempre
più costosi i viaggi del cibo. Il
Mercato non sa che, se i contadini
non hanno un reddito decente,
nessuno resta più a presidiare e
manutenere un territorio modificato
dalla secolare azione umana e quindi
privo di un equilibrio naturale e
stabile: per cui un semplice
acquazzone può avere conseguenze
degne di un’alluvione.
Lo stupido Mercato non sa queste
cose. Tuttavia sarebbe lecito
aspettarsi che dei Professori
riuscissero per lo meno ad intuirle.
Il comunicato stampa di Palazzo
Chigi sulla riunione del Consiglio
dei Ministri del 5 settembre
QUI
La legge della Regione Basilicata
Basilicata n. 12 del 13 luglio 2012
”Norme per orientare e sostenere il
consumo dei prodotti agricoli di
origine regionale a chilometri zero”
può essere scaricata insieme al Bur
Basilicata numero 21 del 16/07/2012;
bisogna compilare il modulo di
ricerca in
questa pagina, non esiste un
link diretto.
|