"L'Italia sarebbe il
Paese più colpito dai
missili iraniani se
dovesse essere scatenata
dall'America una
ennesima guerra
preventiva" (Imposimato).
Comunque vadano queste
elezioni USA, per noi
non cambia nulla in
termini perfino di
sicurezz
...
a spicciola. Se non
per qualche vecchio
ideale di pace che
ci potessimo ancora
trovare sul fondo di
una tasca, almeno
sul pragmatico
nostro interesse non
avremmo motivo di
entusiasmarci per
chiunque vinca là
stanotte...ma forse
ci troviamo a tifare
Obama perchè abbiamo
a cuore i suoi
hamburger in maniche
di camicia che ci
ricordano il nostro
Bersani in trattoria
oppure che non venga
abolita per gli
americani quel mezzo
aborto di riforma
sanitaria che è
riuscito a fare.
Siamo insomma i
soliti
sentimentali...che
riescono a dividere
in falchi e colombe
anche i barracuda.
Del resto, la
filosofia del meno
peggio ce l'abbiamo
nel sangue da
secoli. A forza di
abbattere ogni
ideale come cosa
obsoleta che non
trova posto nel
mondo "moderno", ci
troviamo a tifare,
per oscure ragioni
per lo più
empatiche, una
persona che ha
pubblicamente
dichiarato che gli
sforzi della sua
amministrazione sono
volti al benessere
degli americani,
senza badare ai
costi in termini di
trasparenza dei
servizi di
intelligence e
rispetto delle
libertà individuali,
che alla fine sono
nulla al confronto
del benessere
economico collettivo
(loro). Un discorso
esattamente
contrario a quello
che fece Kennedy e
per il quale
probabilmente fu
ucciso a
fucilate....e cioè
che una nazione è
una grande nazione
solo se può essere
di esempio di
libertà e democrazia
per tutti. In
definitiva
consiglierei un po'
di sano distacco
alla francese...che
a noi e al mondo che
vinca Obama o
quell'altro sposta
ben poco. [Hannibal]
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