Il
sapere è stato dirottato ad avere nell’ultimo decennio un indirizzo
votato alla formazione destinata al settore produttivo. Tutte le
attività umanistiche che formavano al pensiero critico, sono state
opacizzate, se non decurtate nei loro programmi, in perfetta
sintonia con gli indirizzi più generali provenienti dall’attuale
Sistema ultraliberista che governa il Mondo. Un modello che
indirizza la cultura verso un sapere di tipo
scientifico-tecnologico, utilizzato sapientemente dal Sistema, per
orientare le masse. La cultura del Fare ha sostituito quella del
Sapere, perchè è proprio del pensiero critico che non hanno
bisogno. In Italia poi, l’istruzione ha perso quelle qualità
aggreganti delle varie pluralità sociali, non solo italiane, ma
anche dei migranti che sempre più popolano le nostre scuole. Si è
effettuato una incostituzionale parità con la scuola privata,
facendo così di ogni scuola una sorta di “ghetto”, in cui ciascuno
interagisce con i propri simili, su basi sociali e identitarie.
Quindi si è persa ogni forma di interazione e di confronto
costruttivo, con il conseguente abbassarsi della tolleranza e del
rispetto che ogni identità merita. La scuola pubblica ed i suoi
operatori sono stati disprezzati e dileggiati, da una classe
politica incompetente e servile, senza alcun rispetto per coloro che
tra mille difficoltà svolgono un compito fondamentale. Tutto ciò è
avvenuto per giustificare i continui tagli e i sempre maggiori
finanziamenti alla scuola privata.